Questa è stata la sentenza con la quale la Giuria si è pronuncia in merito alla Pratica Collaborativa nel “Processo” tenutosi a Firenze il 18 marzo.
A distanza di circa un mese da questo evento tornano attuali i contenuti dell’arringa in cui la difesa ha sottolineato come separarsi collaborando rappresenti l’unica strada per costruire un futuro migliore.
Nel suo articolo pubblicato su Diritto 24 del Sole24ore Carla Marcucci ha spiegato perché “non possiamo bombardare la città dove viviamo” in quanto “dopo cammineremo noi stessi tra quelle macerie che abbiamo provocato”. “Bisogna anche sfatare il luogo comune che una buona separazione sia opportuna per le coppie con figli” – ha continuato il Presidente di AIADC – “perché anche chi si separa senza figli andrà per il resto dei suoi giorni a raccontare come si è separato”.
La Pratica Collaborativa non é solo un metodo, ma prima di tutto un nuovo modo di concepire la separazione per coloro che l’affrontano e per gli avvocati che hanno il compito di assisterli.