L’Associazione Italiana Professionisti Collaborativi (AIADC) è nata nel 2010 e si è evoluta nella forma attuale nel 2014 con l’intento di diffondere l’utilizzo della Pratica Collaborativa in Italia.
A guidare l’Associazione è da sempre la consapevolezza che la Pratica Collaborativa rappresenta un metodo efficace e sostenibile di gestione dei conflitti: familiari, in primis, ma anche societari, ereditari, lavorativi, condominiali e contrattuali.
La sede si trova a Milano. I soci sono attivi in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Puglia, Sicilia, Sardegna. Il nostro statuto è consultabile qui.
Gli obiettivi di AIADC
L’Associazione, per il tramite dei suoi Soci, vuole contribuire alla risoluzione dei conflitti utilizzando la Pratica Collaborativa: un metodo nuovo, che utilizza logiche e procedure sempre rispettose delle persone, al fine di riportarle ad una situazione di benessere una volta attraversato il conflitto.
Le situazioni conflittuali, in particolare quelle in cui la relazione personale tra le parti gioca un ruolo significativo, sono complesse e coinvolgono aspetti legali, relazionali, emotivi, economici e psicologici. Per questo motivo la Pratica Collaborativa le avvicina utilizzando un approccio multidisciplinare e un lavoro di squadra che integra e completa tutte le competenze giuridiche e tecniche di volta in volta richieste dal contesto specifico del conflitto.
Nella vita associativa i principi propri della Pratica Collaborativa si traducono in una partecipazione attiva e diretta di tutti i soci ai momenti decisionali più importanti e in un confronto assiduo tra gli stessi, in particolare attraverso il lavoro all’interno dei practice group.
I professionisti collaborativi
In origine, nel 2010, l’associazione si chiamava Associazione Italiana Avvocati di Diritto Collaborativo (AIADC) ed era formata – appunto – da soli avvocati.
Nel corso del tempo si è evoluta ed ora, tra i quasi 300 professionisti iscritti a AIADC, sono presenti molte altre professionalità oltre agli avvocati come psicologi, commercialisti, esperti di età evolutiva e mediatori.
La Squadra Collaborativa – il vero nucleo attivo del processo di gestione del conflitto – è composta, oltre che dalle parti e dai rispettivi avvocati, da tutti quei professionisti che possono apportare competenze specifiche utili al superamento del conflitto nel caso in esame.
La formazione è la chiave
La formazione è uno dei fulcri della vita associativa. Non solo come requisito fondamentale per potersi definire professionisti collaborativi, ma anche perché è la cultura condivisa a rendere possibile il lavoro della Squadra Collaborativa: si tratta di mettere in comune non solo il sapere e le procedure di gestione del conflitto, ma anche di rispettare valori, principi e regole condivise di comportamento.
Comunicazione, ascolto attivo, rispetto degli altri e negoziazione diventano così gli elementi che permettono una gestione del conflitto basata sugli interessi di tutte le parti, in modo tale da favorire il mantenimento e la trasformazione delle relazioni e promuovere la fiducia ed il rispetto reciproco.
Tutti i nostri soci sono formati alla Pratica Collaborativa e seguono un percorso continuativo di approfondimento e aggiornamento quale parte integrante della vita associativa.
Una rete di relazioni
L’Associazione Italiana Professionisti Collaborativi è Global Partner di IACP – International Academy of Collaborative Professionals, la più estesa organizzazione internazionale di professionisti collaborativi nel mondo.
L’associazione mantiene una fitta rete di relazioni internazionali con professionisti, gruppi e associazioni di Pratica Collaborativa.