La Squadra Collaborativa è il vero nucleo attivo del processo di gestione del conflitto. Si compone non solo delle parti e dei rispettivi avvocati, ma anche di professionisti che, a seconda del tipo di conflitto e del singolo caso in esame, possono approfondire problematiche specifiche.
L’avvocato collaborativo
I suoi compiti
- Affianca il cliente in ogni momento.
- Fornisce consigli, esprime opinioni e garantisce consulenza e protezione.
- Ricerca la soluzione del conflitto lavorando in modo coordinato con tutti i componenti della squadra.
Perché il suo ruolo è diverso?
Perché non opera in una logica di contrapposizione per accertare torti e ragioni, come accade nel processo, ma lavora per favorire il raggiungimento di risultati che siano positivi per tutte le parti (soluzione win-win).
L’avvocato nella Squadra Collaborativa
All’interno della Squadra Collaborativa l’avvocato opera intrattenendo un dialogo continuo con tutti i soggetti coinvolti e partecipa attivamente all’analisi dei temi da trattare, favorendo l’individuazione degli interessi di tutte le parti e partecipando alla costruzione di ipotesi di soluzione con l’utilizzo delle tecniche dell’ascolto attivo e del brainstorming.
Contemporaneamente l’avvocato mantiene un dialogo privato con la parte che assiste, con la quale analizza i passaggi della negoziazione e valuta le opzioni di accordo e le alternative possibili, facendo sì che le scelte siano sempre ponderate e consapevoli.
Il facilitatore
Fanno parte di questa categoria professionisti esperti nella gestione dei conflitti che provengono da percorsi formativi differenti quali psicologi, psicoterapeuti, psichiatri, coach, mediatori, esperti di gestione dei conflitti e di negoziazione.
Il facilitatore, quale professionista neutrale, lavora con le parti e con il team aiutando ad individuare e a dare priorità ai bisogni e agli interessi di tutti i soggetti coinvolti, impostando e rinforzando una comunicazione costruttiva.
Il facilitatore promuove l’ascolto, incoraggia il dialogo tra le parti e le sostiene nel lavoro di autodeterminazione; aiuta le persone coinvolte ad individuare ed esprimere bisogni e interessi favorendo la negoziazione con l’obiettivo di raggiungere un accordo che li includa tutti.
Nel caso di conflitti familiari, il facilitatore promuove un modello di genitorialità condivisa e aiuta le parti a sviluppare efficaci capacità di comunicazione e di condivisione delle responsabilità genitoriali.
L’esperto di età evolutiva
L’esperto di età evolutiva è uno psicologo, uno psicoterapeuta specializzato in età evolutiva o un neuropsichiatra infantile che interviene nel team collaborativo, quale professionista neutrale, quando il conflitto investe i minori al punto da costituire un potenziale trauma.
L’esperto dell’età evolutiva porta al tavolo le prospettive, le istanze e i bisogni dei minori, fornendo alle parti e ai professionisti informazioni preziose affinché le decisioni prese siano nel miglior interesse e a tutela dei diritti dei bambini e dei ragazzi. Quando è opportuno, a seconda delle situazioni e dell’età dei minori, può procedere al loro ascolto.
Il commercialista e l’esperto contabile collaborativo
È un professionista iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e Esperti Contabili che assiste le parti nell’affrontare e risolvere le questioni economiche, patrimoniali e fiscali legate allo specifico conflitto che esse stanno affrontando, qualsiasi sia il settore in cui è sorto. Fornisce alle parti una consulenza imparziale, neutrale e indipendente, al fine di agevolare l’emergere di soluzioni che soddisfino il loro interesse.
Quando tra le persone coinvolte nel conflitto esistono disparità di conoscenze e competenze in ambito economico finanziario, svolge una funzione equilibratrice e stabilizzante, sostenendo tecnicamente le parti meno preparate ad affrontare la materia senza per questo perdere di neutralità ed imparzialità.
Quando le persone coinvolte nel conflitto sono competenti in materia ma la situazione è molto complessa funge da riduttore di complessità per agevolare l’emergere di soluzioni.
All’inizio del processo collaborativo aiuta le parti a costruirsi un quadro esauriente e completo della situazione economica e finanziaria di partenza e, successivamente, trova le modalità tecniche più efficaci per realizzare le soluzioni concordate tra le parti.
Nei conflitti in ambito familiare, aiuta le parti a trovare il miglior equilibrio tra le esigenze di tutti quelli che erano i componenti il nucleo familiare con le soluzioni più idonee a garantire la sostenibilità economica nel tempo degli accordi sottoscritti.
Informa le parti circa l’impatto fiscale e patrimoniale delle loro decisioni economiche, favorendo così l’assunzione di accordi consapevoli e per questo condivisi.