VIAGGIO ALL’INTERNO DELLA NEGOZIAZIONE
in tre tappe, Firenze, Venezia, Torino e una destinazione, Milano
Conclusioni milanesi per Milano 1° dicembre 2023 – I parte
Collaborazione e Innovazione nel Mondo della Giustizia: Riflessioni da un Viaggio Ispiratore
Il nostro recente viaggio nel mondo della giustizia consensuale è stato un’esperienza stimolante, arricchente di conferme e ricca di spunti per la riflessione. Questa avventura ci ha confermato che la Pratica Collaborativa è parte di un vasto e articolato movimento, complementare al sistema giudiziario tradizionale. Durante questo percorso, abbiamo coltivato connessioni con una pluralità di mondi, dalla mediazione familiare a quella civile e commerciale, dalla negoziazione alla negoziazione assistita. Nonostante le differenze, abbiamo scoperto una radice comune e un linguaggio condiviso basato sull’importanza di indagare gli interessi e i bisogni e di ascoltare in modo diverso.
L’analisi delle differenze ci ha permesso di intravedere un filo conduttore: la Pratica Collaborativa offre soluzioni positive e risolve molte difficoltà: nei sistemi di giustizia complementare gli avvocati e i professionisti dovrebbero condividere uno stesso metodo – noi partiamo da questo assunto; le parti dovrebbero sentirsi accolti in un contenitore protetto – noi questo contenitore lo creiamo in modo deliberato.
Tuttavia, questa consapevolezza non dovrebbe portarci a rimanere nella nostra zona di comfort, e il senso di questo viaggio non può essere solo quello di farci sentire meglio. Il rischio insito in questo sarebbe infatti quello di relegarci in una torre d’avorio, dove guardare il mondo dall’alto senza esserne però davvero parte. Il vero obiettivo dovrebbe essere quello di collaborare attivamente con altri mondi, creando alleanze e nuove sinergie.
Intanto, imparando dalle differenze e conoscendo davvero tutti strumenti a nostra disposizione. Non esiste un unico approccio migliore; piuttosto, possiamo scegliere, o meglio possiamo aiutare i nostri clienti a scegliere, in base alle esigenze specifiche di ciascun caso.
Poi, osando mescolare metodi e tecniche, per creare davvero un vestito su misura delle esigenze dei nostri clienti: inserire una mediazione familiare in una pratica collaborativa, portare un facilitatore in una negoziazione assistita, incoraggiare il mandato limitato in tutte le forme di giustizia consensuale. Non dobbiamo aspettare che il legislatore delinei ogni contenuto; al contrario, le “scatole vuote” offrono un’opportunità unica per riempirle con contenuti innovativi. Se vogliamo essere un movimento propulsivo e innovatore, dobbiamo imparare a farlo in qualsiasi contesto ci troviamo
Infine, osando ancora di più, dovremmo coltivare l’ambizione di cambiare le regole del gioco anche in altri territori, contagiando e negoziando con i professionisti che incontriamo in tutti i contesti in cui ci capita di lavorare. Sento spesso alcuni professionisti collaborativi rimarcare come certe condotte e certe attitudini abbia senso coltivarle solo nella Pratica Collaborativa, fuori dalla quale ci si può comportare diversamente; oppure dire che solo fuori dal contesto giudiziario sia possibile utilizzare un approccio basato sugli interessi e sull’ascolto. Questa prospettiva mi lascia sempre un po’ perplessa: certo che ci sono le regole proprie di ogni procedura – nel processo, nella negoziaizone assistitia, nella mediazione e nella Pratica Collaborativa – ma il nostro modo di porci verso i bisogni dell’altro, verso gli interessi dell’altro, verso l’ascolto dell’altro a mio avviso non dovrebbero essere diversi in diversi contesti. Gli esperti ci insegnano che il modo migliore per aiutare le persone in conflitto parte dall’ascolto dei bisogni e degli interessi: ebbene, le persone sono in conflitto nella Pratica Collaborativa, nella negoziazione assistita, nella mediazione e anche in un giudizio contenzioso.
Non dobbiamo temere di sporcarci le mani o di non essere perfetti: la perfezione è un concetto ideale e come tale spesso irrealistico. Dobbiamo, invece, immergerci nel mondo reale, dove le regole della collaborazione e del confronto devono essere costruite giorno per giorno con attenzione.
In conclusione, la lezione fondamentale di questo viaggio è la necessità di impegnarci nell’immaginazione creativa per creare nuove modalità e sinergie. Dobbiamo abbracciare il cambiamento, influenzare positivamente gli altri con le nostre idee e costruire ponti tra mondi diversi. La vera forza risiede nella nostra capacità di adattamento e innovazione, trasformando il nostro modo di operare per contribuire a una giustizia più inclusiva ed efficace.