Articolo 5. I figli hanno il diritto di non subire pressioni da parte dei genitori e dei parenti.
I figli hanno il diritto di non essere strumentalizzati, di non essere messaggeri di comunicazioni e richieste esplicite o implicite rivolte all’altro genitore. I figli hanno il diritto di non essere indotti a mentire e di non essere coinvolti nelle menzogne.
Essere figli, sempre: la Carta dei Diritti dei Figli nella Separazione dei Genitori
La Pratica Collaborativa aiuta … a non costringere i figli a prendere posizioni
Serena Polo e Chiara Panni
Cari genitori …
Ho chiesto a mio figlio di tenermi le parti in una determinata situazione; che male c’è in tutto ciò?
I nostri figli imparano da noi che cosa è giusto o sbagliato; sviluppano la funzione della memoria ascoltando i nostri racconti delle loro esperienze; la famiglia è sempre, nel bene e nel male, il loro principale se non unico riferimento.
In questo contesto, è facile che i figli adottino delle “strategie di sopravvivenza” per garantirsi una migliore qualità di vita in famiglia. Possono osservarsi quindi bambini che compiacciono il genitore, magari per guadagnarsi una piccola conquista, o che vengono suggestionati nei loro ricordi attraverso la rievocazione alterata di un evento.
Chiedere di “tenere le parti” di un genitore contro l’altro può sembrare un comportamento innocuo; in realtà così facendo agiamo contro la libertà dei nostri figli. Ciascuna persona, e quindi anche i più piccoli, ha diritto di essere libera nel pensiero e nella parola, lo dice anche la nostra Costituzione.
Quindi i nostri figli hanno diritto di:
– comportarsi spontaneamente e non come vuole uno dei genitori, soprattutto se il comportamento preteso è rivolto contro l’altro genitore;
– parlare liberamente in famiglia, esprimendo desideri e paure genuini, e non viceversa essere latori delle richieste degli adulti;
– ricevere solo le informazioni che hanno la maturità di comprendere, così da poterle rielaborare criticamente ed eventualmente distanziarsene;
– riferire spontaneamente i loro pensieri e la loro esperienza autobiografica, senza essere costretti a mentire;
– nei contesti processuali, rendere dichiarazioni che corrispondono al loro ricordo o pensiero, senza condizionamenti esterni, e ciò a maggior ragione se le dichiarazioni riguardano se stessi o i componenti della loro famiglia.
I figli non sempre sono in grado di difendersi dalle influenze degli adulti di riferimento. Occorre che siano gli adulti a prendersi carico di tale compito, prestando attenzione al loro comportamento ed evitando di suggestionare i minori o provocare in loro una risposta compiacente.
Il più bel dono che possiamo mettere nel bagaglio per la vita dei nostri figli è quello di saper pensare con la loro testa; quindi lasciare che si esprimano liberamente, anche contro di noi, è il modo migliore per aiutarli a crescere forti e sereni.
La Pratica Collaborativa aiuta … i genitori ad evitare di fare pressione sui figli
Cristina Rey
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